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L’antico splendore dell’isola

Nella zona centrale del Lido e sul Lungomare Marconi si affacciano gli imponenti testimoni dell’antico splendore e del passato aristocratico del Lido.

I tre hotel simbolo del Novecento: l’Excelsior, il Des Bains (ormai chiuso) e l’Ausonia Hungaria. La storia di questi tre luoghi è strettamente connessa al momento di gloria del Lido, conseguente alla creazione dei primi stabilimenti balneari alla fine del XIX secolo e allo spostamento da parte dei veneziani delle case di villeggiatura dalle campagne all’isola. Questa divenne ben presto una stazione balneare rinomata in tutta Europa, premiata anche all’Esposizione Nazionale di Torino del 1884 per i suoi impianti moderni.

 

Hotel Des Bains

Il primo hotel di lusso a venire inaugurato sull’isola è stato l’Hotel Des Bains, sul Lungomare Marconi: le sue porte aprirono al pubblico il 5 luglio del 1900. Sfarzoso e moderno, era dotato di impianto elettrico, acqua potabile, bagni privati, telefoni, ascensori e frigoriferi. In questo periodo, tra gli illustri ospiti che soggiornarono al Des Bains ci fu anche lo scrittore Thomas Mann, che qui scrisse (e ambientò) il suo La morte a Venezia, da cui il regista Luchino Visconti trasse l’omonimo film, girato nel 1971 anch’esso all’interno dell’hotel.

Il Des Bains fu distrutto da un incendio nel 1916, dopo essere stato chiuso e privato dell’acqua corrente durante la Grande Guerra.

Nel 1919 venne riaperto e divenne meta di villeggiatura di aristocrazia e borghesia di tutta Europa, fino alla Seconda guerra mondiale, quando venne requisito dai tedeschi che ne minarono i terreni circostanti.

La sua fama rimase inalterata fino alla chiusura, dovuta alla disastrosa alluvione del 1966. Nel 1997 Anthony Minghella vi girò alcune scene di Il paziente inglese e oggi, durante il festival del Cinema, nella sua hall viene allestita una mostra fotografica.

Dopo un periodo sotto il marchio Sheraton, venne messa in piedi l’idea (mai realizzata) di trasformarlo in un complesso di appartamenti di lusso, e attualmente è in cantiere un nuovo progetto di restauro che dovrebbe permetterne la riapertura.

 

Grande Albergo Ausonia Hungaria

Il secondo hotel di lusso che sorse al Lido si trova sul Granviale S. Maria Elisabetta, è un vero manifesto dello stile Liberty ed è il Grande Albergo Ausonia Hungaria (chiamato così in onore della clientela mitteleuropea d’inizio secolo), inaugurato nel 1907. La struttura originaria era un villino a due piani che in soli quattro mesi divenne l’hotel attuale.

Nel 1913 fu arricchito dalle opere di Luigi Fabris, ceramista di Bassano, che ricoprì la facciata con 700 metri quadri di maioliche policrome di diverse dimensioni, decorate con motivi vegetali, fiori, putti… che rappresentavano l’unione ideale tra Venezia e l’Ungheria.

L’Hungaria, oggi ancora in funzione, venne restaurato nel 2007 e nel 2018 è stato aggiunto un ulteriore tassello di quest’opera d’arte da parte dell’artista inglese Joe Tilson, che ha ricoperto la facciata sud-est di 3.358 formelle in vetro di Murano.

 

Hotel Excelsior

Infine, l’ultimo in ordine di apparizione è l’Hotel Excelsior, anch’esso sul Lungomare Marconi, inaugurato nel 1908. Eretto con la volontà di creare l’albergo più lussuoso al mondo, fu progettato dall’imprenditore Nicolò Spada insieme all’architetto Giovanni Sardi. Lo stile dell’imponente edificio è eclettico, e combina numerose influenze architettoniche, dallo stile moresco al medievale fino al veneto-bizantino. Gli interni sono opera di numerosi artisti, tra cui Umberto Bellotto, artigiano del ferro e del vetro, che ha realizzato alcune porte in pieno stile Liberty.

Nel 1932 l’Excelsior ha ospitato, sulla magnifica terrazza, la prima edizione delle Mostra del Cinema, e nel tempo ha ospitato personalità illustri come Sir Winston Churchill, il Duca e la Duchessa di Windsor, John Steinbeck, oltre che numerosissime star del cinema. Nella Sala Stucchi al terzo piano è stata girata anche la scena del ristorante di C’era una volta in America di Sergio Leone.

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